sabato 13 dicembre 2014

Voci di dentro: grande partecipazione alla cena di solidarietà







 (foto Alessandra Iezzi)

In centinaia hanno partecipato alla cena di solidarietà organizzata da Voci di dentro e dalla Conferenza regionale volontariato giustizia. L’evento, che ha visto la partecipazione di Amnesty International, si è svolto giovedì 11 dicembre al Parco dei Principi a San Silvestro (Pescara).

“Tante gocce fanno un mare” il tema della serata nata per presentare e condividere le iniziative della Onlus Voci di dentro che dal 2008 lavora dentro e fuori le carceri per aprire le porte, creare cultura e lavoro, in nome della vera sicurezza.

Al  Parco dei Principi, sponsor dell’evento assieme alla cooperativa sociale Alfachi, si sono dati appuntamento politici locali, avvocati, giornalisti,imprenditori, operatori del mondo dell’associazionismo e del carcere. Da Pescara c’era il direttore  della casa circondariale Franco Pettinelli,  da Chieti il commissario Valentino Di Bartolomeo, presente anche Fiammetta Trisi, responsabile Ufficio Detenuti Provveditorato Regionale dell'amministrazione Penitenziaria Abruzzo. Tra i tanti, anche il direttore de Il Centro Mauro Tedeschini, il direttore di D’Abruzzo Gaetano Basti, le presidi del Pomilio, professoressa Giusti, e del Liceo ‘Vico’, Giuseppina Politi.

A tutti è stato distribuito l’ultimo numero di Voci di dentro, la rivista scritta dai detenuti e dai volontari della Onlus con doppia copertina  (“visioni” e “contro visioni”). 

Sul tavolo gli invitati hanno anche trovato un messaggio da parte dei redattori detenuti di Voci di dentro con un disegno di Attilio (tutti formatisi in questi anni nei laboratori dell’Associazione) nel quale condividevano le difficoltà quotidiane nel rapportarsi con il mondo detentivo e la speranza di costruire un futuro migliore, partendo proprio da eventi come quello di giovedì, dalle famose gocce che fanno un mare.

La serata è proseguita con un intenso reading a cura di Marco Valeri che ha interpretato un estratto da ‘Il libro del buio’ di Tahar Ben Jelloun:  una delle pagine più tragiche della storia del Marocco, nel 1971, con la disperazione dei soldati rinchiusi in un carcere scavato nel sottosuolo, sepolti vivi per 18 anni. La lettura è stata accompagnata dalle musiche di Pietro Pancella (contrabbasso) e Simone Grifone (pianoforte).

Note positive in chiusura con il racconto di alcune storie a lieto fine da parte dei volontari come Made in carcere: marchio di prodotti ‘utili&futili” nato nel 2007 a Lecce dall’idea di venti detenute e la storia di Tony, che oggi ha una famiglia, un lavoro, è felice.

Durante la cena sono state esposte anche le opere, tele e pitture, di Cadica, Carlo Di Camillo.

                                                                                          Stefania Ortolano


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